“Il libro prende le mosse da un’analisi della società globalizzata scandagliata nei suoi aspetti socio-culturali e mediatici. Ne origina un approccio fecondo che fa dialogare filosofi, sociologi e teologi al fine di interpretare il concetto tecnologico e mediale di “rete” alla luce di categorie etico-religiose che non hanno, però, la pretesa di rappresentare la soluzione etico-teologica a problematiche socio-economiche.
Esse appaiono, piuttosto, come metafore regolative in grado di orientare la pragmatica dei decisori sugli scenari globali.
Il capitolo successivo si interroga, invece, sulla querelle che divide i sociologi in merito all’interpretazione della società della complessità: le teorie di Bauman, Giddens e Luhmann sono le coordinate di un’analisi che può essere ascritta a quel filone di studi conosciuto come “sociologia filosofica”. La terza parte si interroga sulla legittimità di un’epistemologia sociale basata su una visione sistemica, erede di quel funzionalismo che si è arricchito dei contributi della cibernetica e della teoria dei sistemi.
Non si tratta, però, di un saggio sociologico tout court perché l’autore, influenzato dal suo retroterra semiotico, realizza un polittico dove vengono chiamati in causa Bauman, Luhmann, Derrida, Eco (e ne cito solo alcuni) e dove domina una pratica interpretativa interdisciplinare.
Eppure, malgrado l’apparente effetto centrifugo, i temi dei media, della tecnologia, della globalizzazione, della religione e della conoscenza vengono sviluppati come se lo scienziato sociale si trovasse dinanzi a un unico poliedro con molte facce.
Il saggio, eterogeneo ma non caotico, multipolare ma non labirintico, si pone, semmai, sull’onda lunga di quella saggistica che, già da molti anni, fa dialogare Deleuze con Parsons, Barthes con Luhmann, Lasswell con Bauman, Lyotard con Castells, al fine di costruire un paradigma epistemologico tanto più fecondo quanto più ancorato alla dialettica tra società, filosofia e interpretazione”.
Dall’introduzione di Ezio Sciarra (Professore ordinario di Metodologia delle scienze sociali Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara).
Franco Forchetti (1972) svolge attività di ricerca presso l’Università degli Studi di Macerata dove si occupa di sociologia della comunicazione e dei fenomeni politici. È stato docente incaricato di Principi della comunicazionepresso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Ha insegnato Teoria e tecnica della promozione d’immagine e Marketing e reti presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Tra le sue pubblicazioni La compagnia della conoscenza (2006), Il capitale di conoscenza delle organizzazioni knowledge oriented (2005), Il segno e la rosa (2005), Semiotiche della comunicazione d’impresa e del marketing (2004).